Città di Hora e la Grotta dell’Apocalisse
La città bizantina di Hora con il Monastero di San Giovanni e la Grotta dell’Apocalisse è tra i luoghi più importanti e sacri per diverse religioni. Sono luoghi di spiritualità profonda dove vanno seguite alcune regole di abbigliamento. Sebbene in estate faccia molto caldo, è segno di rispetto coprire le spalle, anche con un semplice foulard, e le gambe fino alle ginocchia.
Hora
Hora dista 4 km dal porto di Skala ed oltre ad essere la capitale dell’Isola di Patmos è riconosciuta come città storica e patrimonio culturale protetto dall‘UNESCO. E’ costruita in stile cicladico con casette piccole intervallate da cortili interni, gallerie e vicoli stretti intinti di calce, il tutto racchiuso dalla Fortezza Medievale che coincide con l’imponente Monastero di San Giovanni. Sulla Platia Xantou si trova il Museo folkloristico Simantiris, una casa di un ricco mercante di Patmos costruita nel 1596 e arredata con oggetti provenienti da tutto il mondo. Hora, sorprendentemente, non è molto frequentata dai turisti i quali si aggirano solo intorno al Monastero. Questo rende ancora più interessante perdersi nelle sue viuzze.
L’isola sacra
Il convento di Zoodochos Pigi si trova vicino al Monastero di San Giovanni ed è stato fondato nel 1607. Ci sono due cappelle all’interno del Convento: la prima è dedicata a S. Giovanni e la seconda alla Vergine Maria, la quale custodisce anche un’immagine miracolosa. Il convento di Evangelismos, invece, si trova fuori dalle mura ed ha un’atmosfera molto diversa; le monache del Convento obbediscono a regole molto severe e il monastero è aperto al pubblico solo poche ore al giorno.
La visita più importante di Patmos è quella del maestoso complesso monastico dedicato all’Evangelista, tra le più clamorose meraviglie architettoniche dell’Egeo. La sua fondazione risale al 1088 ad opera del monaco Christodoulos. Da alcune tracce, sembra che qui avesse avuto sede un tempio arcaico dedicato alla Dea della caccia, Artemide.
Il Monastero di San Giovanni
L’ingresso monumentale al Monastero si estende a nord della fortezza e si affaccia su un piazzale lastricato di ciottoli con attorno 3 delle 10 cappelle interne del monastero e la Basilica principale. Quest’ultima è dedicata all’Evangelista, mentre le due cappelle esterne rispettivamente a San Christodoulos, di cui sono esposte le reliquie, e alla Vergine. Meravigliosa l’iconostasi della Basilica principale di San Giovanni, scolpita in legno e rivestita in oro, ad opera di 12 scalpellini cretesi ai primi dell’800.
Bellissimi anche i mosaici e gli affreschi come la straordinaria Vergine al Trono o il Santo-Guerriero del periodo protocristiano. Ma anche il mosaico del buon pastore, quello di Ayios Nicolaos e gli altri che decorano i soffitti a trullo, tra cui quello al centro del “Pantokrator”. Il monastero di Patmos ha inoltre le cucine, la mensa, la cisterna ed infine i palazzi che ospitano la comunità monacale. Qui non sempre è possibile la visita. Il museo ecclesiastico espone una collezione storica di affreschi e icone, tra cui una copia dell’Apocalisse del XVII secolo. Espone anche tante reliquie, cimeli e oggettistica religiosa varia, il tutto in un rigoroso stile bizantino, e anche alcuni dipinti del famoso pittore El Greco.
Molto interessante anche la biblioteca storica del monastero, tra le più ricche della Grecia, che conta più di 900 manoscritti, alcuni dei quali antichissimi in pergamena, e 13 mila volumi stampati. Sono qui custoditi una copia del Vangelo di Matteo, il Documento Imperiale che donava l’isola di Patmos a Christodulo, e diversi volumi di eccezionale valore donati da famiglie imperiali di fede ortodossa. La biblioteca può essere visitata previa prenotazione presso la biglietteria del Museo.
La grotta dell’Apocalisse
Sulla strada alberata di pini marittimi e eucalipti, tra Hora e Skala, si trova la Sacra grotta dell’Apocalisse, uno dei templi primordiali della storia della cristianità. 40 scalini portano a 4 metri di profondità in uno stanzone lungo un po’ meno di 7 metri e largo 6. Qui San Giovanni diede al suo discepolo i 13 capitoli dell’Apocalisse. All’interno della grotta, al lato dell’iconostasi, sono ancora visibili i punti dove il Santo si sedeva e appoggiava la testa, oltre alla spaccatura in tre parti della roccia, simbolo della Trinità. Da qui il Santo udì la voce divina.
All’interno della grotta si trova anche la cappella di Sant’Anna, costruita dal fondatore del monastero 1.000 anni più tardi. Dietro la Grotta c’è il famoso seminario, noto come la scuola Patmiada, fondato dal diacono Makarios Kalogeras nel 1733. Da questa scuola sono passati alcuni dei più famosi membri della “Filiki eteria”, un’organizzazione clandestina, una forma di società segreta che apportò un contributo fondamentale al Rinascimento greco. Il seminario non è un luogo dove poter effettuare visite turistiche.